Mentre l’Europa punta ai LED, gli scienziati si preoccupano
C'è stato un tempo in cui l'illuminazione stradale significava che qualcuno doveva andare ad accendere le lampade. L’elettricità ha cambiato la situazione, ma l’illuminazione stradale ed esterna sta attraversando silenziosamente una nuova rivoluzione: i LED. Il problema, però, è che i LED forniscono quella che gli scienziati chiamano luce “bianca ampia” e ci sono preoccupazioni sull’impatto che l’illuminazione innaturale avrà sugli ecosistemi, comprese persone e animali.
Naturalmente, il primo passo per preoccuparsi di qualcosa è misurarlo. Penseresti che i satelliti abbiano una visione a volo d'uccello del panorama dell'illuminazione notturna e, ovviamente, lo fanno. Ma la maggior parte delle immagini non è adatta per osservare lo spettro dei dati sulla lunghezza d’onda di cui gli scienziati hanno bisogno per quantificare ciò che chiamano ALAN – Luce artificiale di notte.
L’imaging della ISS è, tuttavia, sufficiente. Utilizzando speciali tecniche di dati, sono stati in grado di monitorare l’adozione dei LED rispetto alle luci al sodio e ad altre tecnologie tra il 2012-2013 e il 2014-2020 in tutta Europa. Ad esempio, nell'immagine del titolo, puoi vedere il Belgio con una tinta arancione che indica luci al sodio a bassa pressione. Paesi Bassi, Francia e Regno Unito hanno una tonalità più gialla, che indica lampade al sodio ad alta pressione. La Germania è più di colore blu a causa delle lampadine fluorescenti e ai vapori di mercurio.
I dati mostrano che l’adozione dei LED sta avvenendo a ritmi diversi nei diversi paesi e il documento discute i potenziali impatti biologici che vanno dalla produzione di melatonina all’impatto sulla vita di insetti e pipistrelli. Oltre a ciò, i sensori utilizzati per misurare l’intensità della luce artificiale proveniente dallo spazio ora rispondono alle lunghezze d’onda errate e si ritiene che sottostimino le letture man mano che appare sempre più illuminazione a LED. La vera chicca, però, è la sezione Materiali e metodi che illustra come hanno elaborato e calibrato i dati.
Questa è una di quelle conseguenze indesiderate in cui qualsiasi modifica sembra avere un impatto su molte cose non ovvie. Ad esempio, ridurre le emissioni di zolfo non è sempre così positivo come si pensa. Poi c'è il problema di far funzionare a secco i pozzi "infiniti".